CATCALLING: UNA PIAGA SOCIALE

Esiste da sempre e seppur apparso sotto vesti differenti, il fenomeno del catcalling è attualmente uno dei temi più affrontati persino dai nostri influencer.

Fu infatti Aurora Ramazzotti, figlia del celebre cantante l’ultima a denunciarlo attraverso il suo profilo Instagram. Una forte dichiarazione che la vede protagonista del “sintomo” di un malessere sociale a suo avviso molto sottovalutato.
(“Ci rendiamo conto che nel 2021 succede ancora così di frequente? Nonostante io sia una che in genere si veste da maschiaccio, appena mi metto una gonna o mi tolgo la giacca sportiva mentre corro perché fa caldo, devo sentire fischi o i commenti sessisti? Mi fa schifo e se sei una persona che lo fa, sappi che mi fai schifo “).
Queste le dure ma sentite parole della giovane ventiquattrenne alle quali seguirono risposte di approvazione da parte dei suoi followers ma anche tante critiche. È chiara per l’influencer la difficoltà che molte donne riscontrano nel vivere la loro libertà personale quasi come se dovessero adattarsi per salvaguardare un equilibrio imposto da una società maschilista che altrimenti crollerebbe. Lo confermano proprio i commenti da parte delle stesse donne che hanno lasciato perplessa la giovane.
( “Ma chi ti vede ?”) .                                    (” Sono solo complimenti”). Per finire a commenti brutali da parte di helaters che hanno quasi colto l’occasione per colpirla. Come se ricevere un fischio in più o un apprezzamento fuori luogo debba addirittura essere meritato.
COME SI SENTONO DAVVERO LE DONNE CHE SUBISCONO LE MOLESTIE DI STRADA.
Sono tantissime le donne che al contrario chinano lo sguardo o stringono le spalle mentre praticano sport in un parco poco affollato o camminando lungo una strada semi deserta sentendo su di loro il peso di occhi estranei seguito da gesti sessisti o frasi che le definiscono come se fosse quella la regola e loro fossero costrette a subirla. Ma nonostante la volontà delle stesse di fare cessare quella sensazione di impotenza e paura che le pervade in quei momenti, questi stati d’animo rimangono anche dopo e si  risvegliano tutte le volte che capita una situazione analoga. É un momento che la donna vive avvolta dal desiderio di non  essere adatta a quel contesto sperando dunque di non avere requisiti tali da essere ” notata”. Troppo truccata, troppo svestita o troppo “donna”  per quel tratto di strada da rischiare di condurre l’uomo in questo caso ad avvicinarsi o rivolgerle complimenti che spesso non sono neanche graditi e soprattutto per la paura di sentirsi violata, toccata o semplicemente trattata come se fosse un oggetto, violentata. Questo tipo di atteggiamento oltre che sessista è oltremodo dannoso per quelle donne che lo subiscono in un determinato momento della loro vita.
GLI STUDI DIMOSTRANO QUANTE DONNE SUBISCONO IL CATCALLING NEL CORSO DELLA LORO VITA. 
Nel 2014 i ricercatori della Cornell University e dell’associazione Hollaback, hanno condotto uno studio a proposito di questo. I dati suggeriscono come la maggior parte delle donne abbia vissuto la prima esperienza di molestie in strada prima dei diciassette anni. Attraverso uno studio online del 2008 su ottocentoundici donne, una donna su quattro ha subito catcalling nei primi anni delle scuole medie e quasi il 90% entro l’età di diciannove anni. Dati che confermano quanto questo fenomeno abbia inciso sulla corretta crescita psico-emotiva di tantissime donne che ad oggi si convincono sia giusto cambiare strada ,vestirsi in modo meno femminile, evitare di mettere il rossetto nella metro per non dover avvertire sguardi maschili, perché per loro tutto questo fa parte di una società dove ” è sempre stato così”.
DA DOVE NASCE IL TERMINE CATCALLING.
Deriva dall’unione di due parole inglesi , ” cat” ( gatto ) e ” calling” ( chiamare ) . Apparve per la prima volta nel 1956 su un giornale americano. Ma la sua origine è ancora più antica e risale al XVII secolo quando nei teatri inglesi si emettevano fischi o versi simili al lamento di un gatto per esternare la propria disapprovazione nei confronti degli attori. Nel tempo ha subito una forte evoluzione ma da sempre il dizionario italiano lo definisce con il termine di ” pappagallismo ”  o ” marlonismo” che possiede in realtà due significati.                                         Il primo indica la tendenza, l’abitudine a ripetere meccanicamente e senza intelligenza, al modo dei pappagalli, ciò che si è letto o udito, o anche a imitare pedissequamente atteggiamenti, comportamenti altrui. Il secondo indica invece il comportamento da «pappagalli della strada», proprio cioè di chi, in modo insistente e grossolano, importuna le donne per la via.                        É proprio la seconda definizione che lo rappresenta oggi . Una vera e propria violenza di genere che non interessa unicamente le donne, nonostante il numero che le ha viste vittime sia molto più elevato rispetto a quello degli uomini . Ma può avvenire sotto forma di insulti omofobici e transfobici , di commenti che fanno riferimento a etnia, classe sociale o disabilità. Le molestie possono  riguardare assillanti richieste di informazione personali quali: nome, numero di telefono, indirizzo o destinazione ma anche insulti, gesti volgari fino a violenza e percosse. Sono stati registrati persino casi di masturbazione pubblica e esibizionismo. Per questo ad oggi bisogna attribuire il giusto peso nei confronti di gesti che posso risultare innocenti ma posso essere il veicolo di situazioni che posso diventare pericolose applicando delle leggi a tutela di chi è vittima di un fenomeno che può incidere sulla vita di una persona al punto da limitarla o nella peggiore delle ipotesi cambiarla.
I PAESI IN CUI IL CAT CALLING È PUNIBILE DALLA LEGGE .
Non è ancora nata la legge in Italia che vede come reato la molestia di strada anche se col tempo e con il forte riscontro ottenuto attraverso i social  riusciamo a percepire realmente quanto questo fenomeno sia stato sottovalutato in Italia. Basti pensare che già in diversi paesi come la Francia le molestie per strada sono punibili con una multa fino a 750 euro ma le conseguenze possono essere anche peggiori . Abbiamo anche Perù , Portogallo, Belgio e diversi Stati degli USA (ad esempio in Illinois) nei quali esiste una specifica regolamentazione contro le molestie di strada.
Tuttavia, il catcalling è al centro di forti dibattiti televisivi come nel programma di pomeriggio cinque , dove la presentatrice Barbara D’Urso accoglie l’argomento con forte senso di fiducia che questo fenomeno prima o poi verrà trattato come tutte le forme di violenza o bullismo con le giuste misure cosicché tante donne che hanno subito in silenzio le street harnessms, saranno finalmente libere di “essere donne” senza metro di misura, in qualsiasi momento senza dover cambiare mai strada.
A cura di Marta Bossi

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